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Ha ucciso più di 90 donne. Serial killer disegna i volti
Si chiama Samuel Little e a dispetto del nome ha una forza mostruosa tanto che è un ex pugile che ha iniziato ad uccidere donne dagli anni '70 strangolandole o utilizzando la forza delle sue mani
Nicola De Angelis - Ven, 15/02/2019 - 10:27
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Si chiama Samuel Little e ha dichiarato di aver ucciso 93 donne dal 1970 fino alla sua cattura, il serial killer ora ha disegnato alcuni volti che l'Fbi spera possano servire ai parenti per un riconoscimento
Sono stati disegnati 16 volti dal serial killer che potrebbe diventare il più prolifico di tutta la storia degli Stati Uniti d'America, 16 volti di donne che lo stesso ha voluto fare per collaborare con il Bureau. Infatti, stando a quanto dichiarato dagli agenti Little non si è mai sottratto alla collaborazione dopo la sua cattura. Purtroppo però, a causa del tempo trascorso e della malattia pervenuta non è stato in grado di riuscire a dare notizie certe su luoghi di uccisione e identità delle vittime. L'ex pugile 78enne è infatti affetto da tempo da diabete e da una grave malattia al cuore, attualmente si trova su una sedia a rotelle. Ora è rinchiuso in un carcere californiano, lo stato in cui è stato arrestato dopo essere stato accusato di tre omicidi.
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La difficoltà nel riuscire a collegare tutte le uccisioni sta proprio nel fatto che Little è partito uccidendo da New York ma successivamente si è spostat in ogni stato Usa, si aggirava "All'interno dei ghetti, andando ad uccidere prostitute e tossicodipendenti. Morti che non suscitassero più di tanto scalpore" ha dichiarato lo stesso ex pugile ad un detective del Bureau. Lo strangolamento era la sua metodologia di uccisione preferita. Bernie Nelson, che si sta occupando del caso, ha chiesto la collaborazione di Little per le indagini e soprattutto per certificare tutte le sue uccisioni. L'idea è stata quella di richiedere allo stesso di utilizzare la sua memoria visiva per poter disegnare il volto delle sue vittime in modo che i parenti potessero riconoscerne la provenienza. In tutto sono 16 i volti disegnati, di questi 2 sono stati riconosciuti in Arkansas e Maryland. Entrambe le donne erano morte per overdose, soltanto ora si scopre che invece ad averle uccise era stato Little.
Il detective dell'Fbi Nelson ha inoltre dichiarato, riferisce il New York Times:"Quando parli con lui ti accorgi che si eccita al ricordo. Ti guarda negli occhi e ammette di averlo fatto - dice ancora Nelson - Gli piace ricordare gli omicidi e raccontare come strangolava le sue vittime. È un mostro". Lo stesso Nelson sostiene che lui non stia seguendo alcun processo di redenzione, neanche psicologica. Lui si è sempre sentito soddisfatto dei suoi omicidi tanto da dichiararne 93. Ha provato e ancora oggi, all'età di 78 anni, si eccita al ricordo delle sue uccisioni. Con un bagaglio di 93 vittime potrebbe diventare il più prolifico serial killer degli Stati Uniti d'America.
Le vittime accertate dal Bureau sono in tutto 53, lui dichiara invece di averne uccise 93. È una corsa contro il tempo anche per l'età dell'uomo e per la malattia, visto che una volta morto non potrà più collaborare per l'identificazione dei casi. L'Fbi ha deciso di diffondere i suoi disegni in modo che la popolazione statunitense possa riuscire a riconoscere le vittime.
Si chiama Samuel Little e a dispetto del nome ha una forza mostruosa tanto che è un ex pugile che ha iniziato ad uccidere donne dagli anni '70 strangolandole o utilizzando la forza delle sue mani
Nicola De Angelis - Ven, 15/02/2019 - 10:27
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Si chiama Samuel Little e ha dichiarato di aver ucciso 93 donne dal 1970 fino alla sua cattura, il serial killer ora ha disegnato alcuni volti che l'Fbi spera possano servire ai parenti per un riconoscimento
Sono stati disegnati 16 volti dal serial killer che potrebbe diventare il più prolifico di tutta la storia degli Stati Uniti d'America, 16 volti di donne che lo stesso ha voluto fare per collaborare con il Bureau. Infatti, stando a quanto dichiarato dagli agenti Little non si è mai sottratto alla collaborazione dopo la sua cattura. Purtroppo però, a causa del tempo trascorso e della malattia pervenuta non è stato in grado di riuscire a dare notizie certe su luoghi di uccisione e identità delle vittime. L'ex pugile 78enne è infatti affetto da tempo da diabete e da una grave malattia al cuore, attualmente si trova su una sedia a rotelle. Ora è rinchiuso in un carcere californiano, lo stato in cui è stato arrestato dopo essere stato accusato di tre omicidi.
NYT National News
✔@NYTNational
https://twitter.com/NYTNational/status/1096031360119177216
Samuel Little has confessed to 93 murders. The FBI released his drawings of some of the victims in an attempt to identify them. https://nyti.ms/2E7EEMh
130
2:00 PM - Feb 14, 2019
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F.B.I. Hopes a Serial Killer’s Drawings Will Help Identify His Victims
Investigators are trying to establish the identities of dozens of women whom Samuel Little says he killed beginning in 1970.
nytimes.com
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La difficoltà nel riuscire a collegare tutte le uccisioni sta proprio nel fatto che Little è partito uccidendo da New York ma successivamente si è spostat in ogni stato Usa, si aggirava "All'interno dei ghetti, andando ad uccidere prostitute e tossicodipendenti. Morti che non suscitassero più di tanto scalpore" ha dichiarato lo stesso ex pugile ad un detective del Bureau. Lo strangolamento era la sua metodologia di uccisione preferita. Bernie Nelson, che si sta occupando del caso, ha chiesto la collaborazione di Little per le indagini e soprattutto per certificare tutte le sue uccisioni. L'idea è stata quella di richiedere allo stesso di utilizzare la sua memoria visiva per poter disegnare il volto delle sue vittime in modo che i parenti potessero riconoscerne la provenienza. In tutto sono 16 i volti disegnati, di questi 2 sono stati riconosciuti in Arkansas e Maryland. Entrambe le donne erano morte per overdose, soltanto ora si scopre che invece ad averle uccise era stato Little.
Il detective dell'Fbi Nelson ha inoltre dichiarato, riferisce il New York Times:"Quando parli con lui ti accorgi che si eccita al ricordo. Ti guarda negli occhi e ammette di averlo fatto - dice ancora Nelson - Gli piace ricordare gli omicidi e raccontare come strangolava le sue vittime. È un mostro". Lo stesso Nelson sostiene che lui non stia seguendo alcun processo di redenzione, neanche psicologica. Lui si è sempre sentito soddisfatto dei suoi omicidi tanto da dichiararne 93. Ha provato e ancora oggi, all'età di 78 anni, si eccita al ricordo delle sue uccisioni. Con un bagaglio di 93 vittime potrebbe diventare il più prolifico serial killer degli Stati Uniti d'America.
Le vittime accertate dal Bureau sono in tutto 53, lui dichiara invece di averne uccise 93. È una corsa contro il tempo anche per l'età dell'uomo e per la malattia, visto che una volta morto non potrà più collaborare per l'identificazione dei casi. L'Fbi ha deciso di diffondere i suoi disegni in modo che la popolazione statunitense possa riuscire a riconoscere le vittime.